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Il parco delle innovazioni ospita
le opere di Louise Roeters

Quello che colpisce al primo sguardo nei Corpi di Louise sono le forme.
Corpi, infatti, e non volti: dei particolari del viso si
riconoscono a malapena la prominenza del naso e le
cavità oculari, ma i corpi…, i corpi sono articolati in
posizioni significative e, soprattutto, sono ben definiti,
materici, presenti.
A volte assumono pose contorte, altre volte si adagiano, quasi stanchi, in atteggiamenti rilasciati, ma sempre in posture che mettano in evidenza le peculiarità dell’immagine femminile.
E poi il colore.
È attraverso il colore che le sagome di Louise acquisiscono tridimensionalità. Colori a forte contrasto o a sfumature progressive di toni, che torniscono il busto e gli arti sino a farli divenire “corposi”, possenti, volumetrici.
Forma e colore, i principi basilari dell’espressione pittorica, infondono vita interiore a queste figure, ne manifestano la forza vitale che promana dall’interno anche quando l’aspetto esteriore sembrerebbe dimostrare il contrario.
I Corpi di Louise, nelle loro forme tondeggianti, quasi scultoree, hanno qualcosa di primigenio, qualcosa che richiama istintivamente alla mente l’immagine della Grande Madre, la divinità archetipica della cultura primitiva, con la quale si rappresentava il mistero della vita, della fecondità e della fertilità e, quindi, del ciclico rinnovamento della Natura.
E, a ben guardare, nelle donne raffigurate da Louise possiamo scovare i vari momenti del ciclo vitale, del ventaglio variopinto degli stati d’animo e, soprattutto, della spiritualità femminile.

Barbara Mazzei
Responsabile del Settore Restauro
Musei e Archivi della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra

Inaugurazione:
sabato 31 maggio 2014
ore 18.00
via di Torricola, 87 – Roma
Parco dell’Appia Antica
Ingresso libero

22 Maggio 2014