La meditazione è un atto d’amore, un gesto interiore di benevolenza e gentilezza verso noi stessi e gli altri, un gesto del cuore che riconosce la nostra perfezione anche nella nostra evidente imperfezione, con tutti i nostri difetti, le nostre ferite, i nostri attaccamenti, le nostre contrarietà e la nostra persistentemente abitudine all’inconsapevolezza. È un gesto molto coraggioso sedersi per un po’ e installarsi nel momento presente e senza fronzoli.

Durante la meditazione noi trascendiamo ciò che crediamo di essere, andiamo aldilà della nostra storia e di tutta la nostra incessante attività di pensiero, per quanto profonda è importante sia a volte, e dimoriamo nella visione di ciò che c’è da vedere, nella conoscenza diretta e non concettuale di ciò che c’è da conoscere, che non occorre cercare perché è già presente, sempre.

Ci fermiamo nella consapevolezza, nella conoscenza in sé. Diventiamo la conoscenza. E dato che siamo completamente avvolti nella trama e nell’ordito dell’universo non c’è davvero nessun limite a questa conoscenza e non c’è limite a questo gesto benevolo di consapevolezza, nessuna separazione dagli altri esseri, nessun limite al nostro essere presenti, disponibili, aperti.

11 Aprile 2017