Lo yoga è uno dei grandi doni che l’India ha donato al mondo: portare consapevolezza al corpo attraverso la fluidità delle posture può essere straordinariamente efficace a risollevare, ringiovanire, ridare vigore e slancio.
Lo yoga è una disciplina antichissima che è stata elaborata, sperimentata e tramandata nel corso dei secoli; grazie alla creatività degli antichi yogin, alla loro osservazione e imitazione della natura, alla loro capacità di autoriflessione e di ascolto, noi oggi possiamo fruire di questo metodo e giovarcene per il nostro benessere fisico, mentale e spirituale.
Nello yoga le posizioni, asana, sono di importanza secondaria rispetto all’atteggiamento che portiamo nella pratica in termini di presenza mentale e di apertura di cuore.
Non c’è niente di più bello che mettersi giù sul tappetino a lavorare con il corpo, con delicatezza e sistematicità e soprattutto con consapevolezza, usando le varie sequenze di posture per tornare ad abitare il corpo stesso ed esplorarne amorevolmente i confini. Il segreto sta nell’essere delicati e praticare sempre dentro i margini dei propri limiti.
“Lo Yoga, è articolato in “otto passi” o “otto membra” che accompagnano l’allievo in un percorso spirituale. Questo percorso, ereditato dalla teoria di Patanjali, parte dagli Yama (le “astensioni” che servono a regolare i rapporti dell’individuo con l’ambiente) e Nyama (le “osservanze” atte a creare un nuovo modo di essere individuale), per arrivare alle Asana e al Pranayama, l’armonizzazione del corpo e del respiro; attraverso Pratyahara, la padronanza di sé stessi, si arriva a Dharana, la concentrazione, Dhyana, la meditazione, e Samadhi, l’unione di se stessi con gli altri.
Questo percorso non è un percorso lineare, dagli Yama al Samadhi, ma un percorso circolare, in cui si ritorna dagli ultimi stadi ai primi sempre con maggiore consapevolezza.”
(Da: “Lo yoga nella vita” di Donna Farhi, edizioni Corbaccio)